Le intime forme di Simona Bocchi

 


Simona a sei anni, racconta su madre, già manipolava qualunque materia fosse a sua disposizione,  la mollica di pane era il suo “materiale creativo” preferito.

Ha intrapreso la " Via del marmo" a Carrara, ma già in età giovanile, durante il Liceo Artistico, provava a scolpire blocchi di pietra bianchi, ideali per materializzare quel "ideale di purezza" che sarebbe andata cercando nella vita, anticipando le ricerche che hanno caratterizzato tutto il suo viaggiare per strade, materiali e spirituali, alla ricerca di verità. 
Altra tappa importante del suo lavoro creativo e' legata al tema " Ecologia"; dando forma e vita alle materie povere come la iuta che già nell' anno 2000 col suo lavoro, voleva risvegliare il mondo sulla necessità di maggior attenzione nell'utilizzo di materie naturali. 
Alberi e Natura sono un altro tema a cui l ' artista rivolge le sue attenzioni con opere bronzee, una di esse intitolata " Albero della vita" e' installata davanti all' ospedale di Vimercate,  provincia Monza e Brianza.

Scelte che proseguono di pari passo con l'artista sempre in continuo movimento . La sua vita include la profonda connessione con il popolo Tibetano e la promozione dell' espressione creativa dei monaci Buddisti che dell' IMPERMANENZA ne fanno il pilastro del loro credo, proclamando la loro costante preghiera attraverso la creazione sacra del mandala delle sabbie.

Nelle opere di Simona Bocchi si coglie un qualche cosa di trascendente una intimità delle forme plasmate per trasmettere un sentimento, questo è il "movimento" delle sue opere, la capacità di "trasferire"  tale sentimento, dall'opera a chi la guarda.







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