“Mi avete guardato dentro” esclama Griet, al pittore Johannes Vermeer che ha finito di ritrarla.
(del film "La ragazza con l'orecchino di perla")
Quando dipingo, io guardo attorno e poi mi guardo dentro.
Cerco di mostrare sensazioni e visioni che la Natura mi trasmette sotto forma di vibrazioni che poi, passate al setaccio della mia sensibilità artistica, si traducono in segno e colore ai quali resta appiccicata solo una vaga memoria del reale.
La mia voglia, o forse meglio, necessità di dipingere nasce dalla pancia con un tumulto di emozioni, un turbinio di sentimenti.
Dare alla luce una nuova tela è un atto liberatorio che placa la mia inquietudine e mi aiuta a sopportare il peso della Realtà nella quale siamo fluttuanti.
L’Arte può ispirare resilienza.
La resilienza della Natura può ispirare nel perseguimento della proprio Leggenda Personale.
Perché obiettivo primario per i frenetici frequentatori di queste lande sempre più desolanti è diventare ciò che siamo.
Cerco di mostrare sensazioni e visioni che la Natura mi trasmette sotto forma di vibrazioni che poi, passate al setaccio della mia sensibilità artistica, si traducono in segno e colore ai quali resta appiccicata solo una vaga memoria del reale.
La mia voglia, o forse meglio, necessità di dipingere nasce dalla pancia con un tumulto di emozioni, un turbinio di sentimenti.
Dare alla luce una nuova tela è un atto liberatorio che placa la mia inquietudine e mi aiuta a sopportare il peso della Realtà nella quale siamo fluttuanti.
L’Arte può ispirare resilienza.
La resilienza della Natura può ispirare nel perseguimento della proprio Leggenda Personale.
Perché obiettivo primario per i frenetici frequentatori di queste lande sempre più desolanti è diventare ciò che siamo.
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